venerdì 1 luglio 2016

Da Angelo Meschini

Ringrazio tanto Angelo Meschini per le belle parole che mi ha dedicato.
Tornerò a leggerle ogni volta che mi sentirò scoraggiata o insicura sul mio lavoro e mi aiuteranno a non mettere mai da parte la mia passione per il disegno naturalistico.
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La prima cosa che mi colpisce nelle illustrazioni naturalistiche di Gaia Sorrentino, è la capacità di spaziare con grande naturalezza nei soggetti che rappresenta. La stessa forza spigolosa e dolce sia negli Uccelli, sia nei Mammiferi. E’ una caratteristica non comune, una delle molte forze di Gaia.
Questo risultato maturo, in un’artista molto giovane è assolutamente rimarcabile. L’utilizzo di stilemi precisi, di tratti che si somigliano nella rappresentazione di un lupo appenninico o in una taccola, oltre ad essere la figliazione di un talento personale, è frutto di una particolare capacità di osservazione, di emozione e di rispetto per i soggetti che vengono rappresentati. I disegni di Gaia Sorrentino, prescindendo dalla tecnica utilizzata, sono riconoscibili.  Questa immediata riconduzione all’autore insieme alla originalità del tratto definisce lo “stile” di ogni artista e questa definizione ben si sposa ai lavori di Gaia, potendosi anche generalizzare a tutte le forme dell’arte: da quelle musicali, a quelle letterarie ed ovviamente a quelle pittoriche.
Un’altra impronta del lavoro di Gaia Sorrentino è la potenza comunicativa. La capacità di ritrarre i soggetti senza una apparente difficoltà nel proporre l’oggetto da ogni angolo prospettico, consente all’artista di enfatizzare la forza dell’espressività degli animali disegnati o dipinti. E’ una forza semplice e misteriosa, quasi che Gaia  Sorrentino abbia la capacità di immaginarsi e divenire cervo o pettirosso. L’artista è un alchimista e Gaia lo fa magistralmente: convertire una curva del dorso o il becco di una cornacchia grigia in una sorta di armonia delle emozioni e dei toni.
Nei lavori di Gaia non c’è nulla di surrettizio, nulla è in più. Ogni quadro, ogni matita non presentano ridondanze. L’essenziale e il sogno cooperano genuinamente, senza artefici, appunto.
La stella polare degli illustratori della natura deve essere necessariamente l’amore che nasce dall’emozione di ciò che rappresenta e la capacità di spostare questi istinti primari attraverso un codice. Ma senza amore non può esserci comunicazione. Tutto questo è ben presente ed estremamente visibile nell’approccio di Gaia Sorrentino, si che si tratti di un ritratto, sia negli sketch che risultano costantemente appartenenti alla Natura, risultati di un rapporto molto intimo.
Non si può restare non stupiti dall’insieme di perizia, condivisione del bello e legame alla terra. Non si può non rimanere incantati di fronte ad un lavoro così maturo, ma in costante evoluzione come quello di Gaia. Attraversare quel sentiero in cui ogni sfumatura ti trasporta dall’odore di un bosco di faggi, alla tela di Gaia Sorrentino, attraversare una immaginazione che prende la forma di una realtà mediata da perizia e amore è un percorso davvero appassionante e un veicolo interessante per avvicinarsi con tenerezza alla Natura.
Angelo

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Grazie Angelo!!

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